
Proseguiamo il nostro corso di fotografia parlando di una delle componenti fondamentali che partecipano alla creazione di uno scatto: l'otturatore fotografico. Questo piccolo dispositivo controlla il tempo di esposizione dei tuoi scatti determinando, insieme al diaframma, la quantità di luce che colpirà il sensore della tua fotocamera.
Solo da questa semplice definizione puoi capire l'importanza dell'otturatore fotografico nei tuoi scatti.
Controllando al meglio questo elemento, che sia esso un otturatore centrale od un otturatore a tendina, potrai determinare la corretta esposizione dei tuoi scatti evitando così:
- Fotografie sovraesposte
- Fotografie sottoesposte
Inoltre, avendo una piena padronanza del tempo di esposizione, potrai anche facilmente gestire i soggetti in movimento ottenendo:
- Fotografie perfettamente nitide, usando tempi di posa molto brevi e "congelando" la scena

- Il famoso mosso creativo: utilizzando tempi medio lunghi di posa.




Insomma come al solito un post fondamentale, per capire come funziona una reflex e il suo otturatore meccanico.
Se non possiedi una reflex, ti consiglio comunque di leggere quest'articolo per rinforzare la tua crescita fotografica.
Otturatore a tendina e otturatore centrale
Esistono due tipi di otturatori fotografici:
- Otturatore centrale
- Otturatore a tendina
Entrambi i modelli svolgono la medesima funzione regolando di fatto il tempo di esposizione dei tuoi scatti.
Presentano però delle sostanziali differenze sia in termini di costruzione che d'efficienza.
Otturatore centrale: che cosa è?
L'otturatore centrale noto anche come otturatore fotografico a lamelle, è il più antico dei due ed è ormai quasi caduto in disuso.
Si trova generalmente all'interno dell'obiettivo.
E' di forma circolare ed è costituto da piccole lamelle che aprendosi e chiudendosi durante la fase di scatto permettono il passaggio della luce, analogamente a quanto avviene per il diaframma.
Nell'immagine sottostante una rappresentazione dell'otturatore centrale.




Un otturatore centrale
L'otturatore centrale ha meno vibrazioni di un otturatore a tendina e generalmente ha delle performance migliori.
Purtroppo però pochissimi otturatori a lamelle, pur permettendo la sincronizzazione con il flash, superano 1/500 s nella scala dei tempi d'esposizione, limitandone l'uso.
Otturatore a tendina e otturatore centrale: differenze
A differenza degli otturatori centrali, quelli a tendina, si trovano nella fotocamera vicino al piano focale e quindi vicino al sensore.
Quasi tutte le fotocamere in commercio hanno in dotazione questo tipo di otturatore.
Infatti anche se l'otturatore centrale generalmente è quello con le performance migliori, ha il grosso difetto di essere inserito nell'obiettivo.
Nelle reflex e nelle mirrorless questo fattore comporterebbe inserire un otturatore in ogni lente, con un notevole incremento dei costi.
L'otturatore a tendina è costituito da due tendine, che a seconda dei modelli di fotocamera, possono essere costituite da: stoffa, plastica, parti metalliche.
Possiamo avere due diversi tipi di otturatore di questa tipologia, a seconda che il movimento delle tendine sia:
- Orizzontale: questo modello è stato montato sulle macchine reflex fino agli inizi degli anni 80, ed è poi pressoché sparito dalla circolazione. La causa è in alcuni difetti che ne limitavano l'uso, come i lenti tempi di sincronizzazione con il flash.
- Verticale: attualmente in voga nelle fotocamere in commercio. Non presenta le problematiche di quello orizzontale.




La tendina dell'otturatore
Otturatore fotografico e scala dei tempi
Come già probabilmente saprai esistono diversi tempi di posa che un fotografo può impostare per determinare la corretta esposizione, questi valori, analogamente a come avviene per il diaframma, sono inseriti su una scala nota come scala dei tempi.Questa scala è facilmente consultabile tramite lo schermo della tua fotocamera e per impostare l'otturatore ti basterà muovere la ghiera o i pulsanti appositi di controllo.
Struttura della scala dei tempi
Vediamo quindi innanzitutto da quali valori è composta la scala dei tempi:
1/8000 – 1/4000 – 1/2000 – 1/1000 – 1/500 – 1/250 – 1/125 – 1/60 – 1/30 – 1/15 – 1/8 – 1/4 – 1/2 – 1″ – 2″ – 4″ – 8″ – 16″ – 30″
Il valore base di questa classificazione è rappresentato da 1 secondo, come puoi infatti notare la scala è articolata in frazioni e multipli di questo valore, che si susseguono in ordine crescente con un fattore moltiplicativo pari a due.
Per fortuna, contrariamente a come avviene per il diaframma, non c’è nessun segreto da svelare e il procedimento logico su cui è basata la scala dei tempi è molto intuitivo:
- Aumentando il tempo d’esposizione, aumenterà anche la quantità di luce che colpirà il sensore.
- Viceversa diminuendo di un gradino il tempo d’esposizione la quantità di luce incidente sarà minore.
Avremo modo nei prossimi capitoli di approfondire questo argomento.




Otturatore fotografico a tendina: funzionamento
Dopo aver analizzato il funzionamento delle macchine reflex vediamo ora in particolare come si comporta l'otturatore fotografico durante la fase di scatto.
Possiamo distinguere due diversi meccanismi basati sui differenti tempi di esposizione utilizzati:
- Con tempi di esposizione lunghi
- Con tempi di esposizione brevi
Otturatore fotografico a tendina con tempi lunghi d'esposizione
Iniziamo subito con il dire cosa intendiamo per tempi di esposizione lunghi.
Il valore di tempo limite varia da fotocamera a fotocamera, ma generalmente si aggira su 1/200 s.
Questo vuol dire che per un tempo di posa più lungo di questo valore ( 1/100s, 1s, 10s...) l'otturatore si comporterà secondo il modello che ora ti spiegherò.
Mentre per un tempo di posa più veloce dovrai far riferimento allo schema illustrato nel prossimo paragrafo.
Nel caso di utilizzo di un lungo tempo di posa, subito dopo aver premuto il pulsante di scatto, in una reflex si generano a catena, le seguenti operazioni:
- Si alza lo specchio (già alzato se sta scattando in Live View).
- Si apre la prima tendina.
- Il sensore è interamente esposto alla luce. La durata dell'esposizione è pari al tempo di scatto impostato.
- La seconda tendina si chiude per coprire il sensore.
- Entrambe le tendine tornano nella posizione di partenza.
- Viene abbassato lo specchio.
Otturatore fotografico a tendina con tempi corti
Mano a mano che il tempo di scatto diminuisce, si raggiunge il valore limite, per il quale non c'è abbastanza tempo materiale per completare le operazioni come le abbiamo descritte.
Nel caso di utilizzo di un corto tempo di posa, subito dopo aver premuto il pulsante di scatto, in una reflex si generano a catena, le seguenti operazioni:
- Si alza lo specchio (già alzato se sta scattando in Live View).
- Si apre la prima tendina che inizia a scoprire da un lato il sensore.
- La seconda tendina inizia a muoversi quando la prima è ancora in movimento, oscurando parzialmente il sensore dal lato opposto.
- In questo modo il sensore non è mai esposto completamente ma solamente nello spazio tra le due tendine.
- Entrambe le tendine tornano nella posizione di partenza.
- Viene abbassato lo specchio.
Nell'immagine sottostante una rappresentazione di quanto abbiamo appena analizzato.




Il differente movimento delle tendine appena descritto
Differenza tra i due movimenti
La differenza sostanziale tra i due differenti movimenti del sensore è nel modello di acquisizione dell'immagine:
- Nel primo caso il sensore è interamente colpito dalla luce e l'immagine viene catturata in un sola volta.
- Nel secondo caso il sensore non è mai esposto interamente alla luce ma solo nella piccola porzione di spazio compresa tra le due tendine. In questo modo l'immagine viene acquista striscia per striscia man mano che le tendine si muovono.
Ovviamente più il tempo di esposizione è corto, più piccola è la striscia nella quale passa la luce che colpisce il sensore.
Otturatore fotografico Mirrorless: funzionamento
Ti ricordo infine che nelle Mirrorless, in condizioni di riposo, le tendine non sono chiuse come avviene nelle reflex ma sono completamente aperte.
In questo caso il movimento generalmente è il seguente:
- Tendine già aperte con accensione fotocamera.
- Quando schiacci il pulsante di scatto si chiudono le tendine.
- Poi come nei precedenti parte la prima tendina.
- Poi la seconda tendina.
- Entrambe le tendine tornano nella posizione di partenza.
Questa diversa disposizione delle componenti a riposo è stata studiata per proteggere le fragili tendine dell'otturatore, visto che in queste macchine non è presente lo specchio a "ripararle".
Per concludere l'argomento ti consiglio di guardare il video sottostante, nel quale il mitico Gavin spiega (in lingua inglese) come ha realizzato uno splendido slow motion del movimento delle tendine dell'otturatore.
Anche se non comprendi bene l'inglese, le immagini meritano più di ogni altra parola.
Quindi non fare il pigro e guarda il filmato! 🙂
Usura dell'otturatore meccanico
Come abbiamo appena visto, l'otturatore meccanico si apre e si chiude ad ogni scatto della macchina fotografica a velocità molto elevate e come tutte le componenti meccaniche è soggetto ad usura.
Generalmente ogni fotocamera riporta sul manuale d'istruzione il numero di scatti per cui è garantito l'otturatore, quindi il numero di foto massime che puoi fare prima che esca dalla garanzia.
Questo numero di solito supera ampiamente i 100.000 scatti, quindi se sei un fotografo amatore e decidi di comprare una fotocamera nuova, non devi preoccuparti più di tanto della possibile usura dell'otturatore .
Quando devo preoccuparmi?
Diverso invece è il discorso se sei un fotografo professionista che scatta centinaia di fotografie al giorno o se decidi di comprare una macchina fotografica usata.
In questo caso è molto importante che prima dell'acquisto verifichi il numero di scatti già eseguiti dalla fotocamera, anche se questa è ancora in garanzia.
Questo valore influenza il prezzo finale del corpo macchina, é un po' come verificare i km percorsi da una macchina prima di acquistarla, il prezzo ovviamente non sarà lo stesso con un diverso chilometraggio.
Per conoscere il numero di scatti effettuati esistono numerosi software on line del quale puoi servirti.
Basta che fai un upload della tua ultima foto scattata e il programma calcolerà il numero di scatti totali.




Tra i software da me più utilizzati ti consiglio camerashuttercount.com, dì cui puoi avere un'anteprima del risultato finale nell'immagine sovrastante.
Un caso estremo infine, si ha in quei fotografi che come il sottoscritto adorano realizzare time lapse e stop motion a ripetizione.
Durante queste operazioni l'otturatore è sottoposto a grosse condizioni di stress che comunque non influenzano la qualità dei tuoi scatti.
L'unica accortezza in questo caso, è mettere in vendita il corpo macchina usato ancora in garanzia e con al massimo la metà degli scatti garantiti dalla casa madre.
In questo modo perderai al massimo il 30% della somma inizialmente spesa per acquistare la fotocamera.
Io sinceramente preferisco cambiare il corpo macchina quasi ogni due anni, ma ho amici che hanno quasi raddoppiato il numero di scatti garantiti e non hanno riscontrato nessun problema di utilizzo nella fotocamera ne tanto meno nell'otturatore.
Quale otturatore fotografico scegliere: conclusioni
Anche per oggi siamo giunti al termine di questa lezione sul funzionamento dell'otturatore fotografico.
Dovresti ormai aver chiaro in mente come questo piccolo strumento sia in realtà molto importante per ogni tuo singolo scatto.Come hai potuto notare non ho parlato della differenza tra:
- Otturatore meccanico
- Otturatore elettronico
Tranquillo non è una dimenticanza, ho semplicemente preferito dedicare a quest'argomento una lezione a se stante:
Otturatore elettronico vs otturatore meccanico: tu da che parte stai?
Complimenti per come è stato descritto un argomento non semplice e per la chiarezza del testo.
Ti ringrazio Carlo, sono contento che l’articolo ti sia piaciuto.
Trovato semplice e facile da capire. Per esempio era un ripasso!
Grazie Giovanni sono contento che questo articolo ti sia stato utile!