Scopri il ragionamento che si nasconde dietro la scala dei diaframmi

il diaframma fotografico

Nel corso di questi anni, ho notato che il diaframma fotografico e la famosa scala diaframmi rappresentano spesso un tema ostico per chi si avvicina al mondo della fotografia per la prima volta.

Ma ti posso assicurare che in realtà sono concetti molto più semplici di quanto possano sembrare, soprattutto se ben spiegati 😉

Proprio per questo motivo ho deciso di dedicare più paragrafi di questo corso al ruolo del diaframma in fotografia, in modo tale che (conoscendola poco alla volta), tu possa facilmente capire i concetti principali.

Ricordati che saper dosare l'apertura di questa componente ti permetterà non solo di gestire l'esposizione dei tuoi scatti, problema che attanaglia gran parte dei fotografi, ma anche di controllare la profondità di campo, permettendoti così la creazione di fotografie artistiche.

Che ne dici?

Direi vale la pena tentare di capire il lato oscuro della scala dei diaframmi, non credi?

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Dove si trova il diaframma fotografico?

Lo so!

È una domanda a cui molti sapranno rispondere, ma sono sicuro che per alcuni di voi quest'informazione potrà essere una novità.

Il diaframma fotografico è un elemento meccanico presente nella parte interna dell'obiettivo, quindi non è una componente visibile al primo impatto come può essere per esempio un mirino.

Lo puoi comunque notare guardando nella lente posteriore della tua ottica e muovendo la levetta presente, osservarne il movimento.

 diaframma fotografico funzionamento

In questa gif di wikipedia .org puoi vedere il funzionamento del diaframma.

A cosa serve il diaframma in fotografia?

Come puoi facilmente dedurre dall'immagine sovrastante, la funzione principale del diaframma fotografico  è quella di dosare la quantità di luce che entrando nella fotocamera colpisce il sensore.
Una funzione molto simile a quella svolta dalla pupilla del nostro occhio, nel complicato processo della vista.

Il diaframma fotografico, generalmente di forma circolare, è costituito da delle lamelle sagomate ed arrotondate, che aprendosi e chiudendosi determinano la larghezza del foro attraverso il quale passerà la luce.
Il numero di lamelle non è fisso, ma  in numero variabile a seconda dell'ottica sul quale è montato il diaframma.  

Queste diversità di costruzione, sono la causa principale della morfologia dei ghost fotografici, piccole anomalie luminose di forma poligonale che si possono formare sulle fotografie in condizioni particolari di luce

diaframma macchina fotografica

Ricorda un po' l'occhio umano vero?

La forma attuale detta a iride è solo l'ultimo modello di diaframma usato, pensa che agli albori della fotografia questo strumento era addirittura posizionato all'esterno dell'ottica.

Diaframma e apertura fotografica

Per poter comandare questo elemento e scegliere l'apertura del diaframma appropriata, le lamelle sono inserite in una ghiera rotante che viene azionata:

  1. Dal fotografo in condizioni di scatto manuale o a priorità di diaframmi.
  2. Dalla fotocamera nelle altre modalità di scatto.

Ogni regolazione di questo foro viene indicato con il termine f, questo valore esprime quindi la quantità di luce che attraversando l'obiettivo colpirà il sensore della fotocamera.

Scala diaframmi e apertura fotografica

I differenti valori di apertura di apertura fotografica, sono universalmente inseriti in una scala, nota come la scala diaframmi che è chiaramente espressa:

  • Nel barilotto dell’ottica che stai usando.
  • Nel display della tua fotocamera.

Grazie a questa scala, puoi decidere a priori quanto deve essere il diametro del foro e quindi la quantità di luce necessaria per il tuo scatto, determinandone così l'esposizione.

scala dei diaframmi

Un particolare della scala diaframmi posta sul barilotto della lente.

L'arcano segreto della scala diaframmi

È proprio la struttura logica di questa scala a creare un alone di mistero sull'argomento diaframma.

Per spiegare meglio questo concetto, vediamo prima la scala diaframmi che generalmente puoi trovare sulla tua lente:

  • f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32

Come puoi vedere questa scala si sviluppa secondo un ordine ben preciso, raddoppiando il valore ogni due gradini, seguendo quindi un processo più che logico per la nostra mente.

Quello che risulta a volte ostico è che contrariamente a quanto si possa pensare:

  • Più il valore del diaframma è alto (es f/22), più il foro sarà piccolo e quindi passerà meno luce.
  • Viceversa più il valore dell'apertura del diaframma sarà piccolo (es. f/2,8), più il foro sarà grande e di conseguenza passerà più luce.

Come hai potuto notare la scala dei diaframmi è costruita al contrario di come siamo soliti pensare, visto che per esempio ad alti valori di f/ corrispondono piccole aperture di diaframma.

Scala diaframmi

Una rappresentazione dell'apertura del diaframma al variare del valore di f.

Scala dei diaframmi: il trucco

Per non creare confusione su questo punto ricordati che il valore f/ rappresenta:

Quante volte il diametro del foro è contenuto nella lunghezza focale usata.

Avendo questo concetto più chiaro, l'interpretazione della scala diaframmi sarà molto più semplice:

  • Un valore di f/16, vuole dire che servono 16 volte il diametro del foro per raggiungere la lunghezza della focale.
  • Mentre con un f/2,8, con la larghezza di 3 fori riempirai già l'intera lunghezza.

Di conseguenza:

L'apertura fotografica a f/16 è più piccola di quella che abbiamo quando il valore è f/2,8.

Non è poi così difficile non credi?

scala dei diaframmi ragionamento

Diaframma, macchina fotografica e scala diaframmi

Un'altro concetto che devi avere ben chiaro é che:

  • Salendo un gradino della scala diaframmi, la luce che colpisce il sensore si dimezza. Quindi per esempio, se si passa da un'apertura del diaframma f/4 a f/5,6 avremo la metà della luce entrante.
  • Mentre scendendo di un gradino la luce che colpirà il sensore sarà il doppio. Quindi per esempio passando da f/11 a f/8, la luce sarà raddoppiata.

Avendo ben chiaro questi semplici concetti il gioco è praticamente fatto, con la pratica e un po' di esperienza sarai in grado di gestire l'apertura fotografica in base alle tue necessità.

Generalmente salvo diverse esigenze di scena si usano valori di diaframma:

scala diaframmi e luce

Alti in condizioni di luce critica.

diaframma fotografia

Bassi quando la luce scarseggia (foro grande).

Apertura fotografica ed esposizione 

Saper gestire il diaframma è essenziale per ogni fotografo, perché questo elemento influenza diverse componenti delle fotografie.

La funzione più ovvia è quella che abbiamo analizzato fino ad ora, ossia la possibilità di regolare la quantità di luce entrante nella fotocamera, attraverso le variazioni del diametro del foro.

Infatti come avremo modo di vedere nei prossimi capitoli, le variazioni di questo elemento, unite a quelle del tempo di posa e degli iso, ti permetteranno di determinare la corretta esposizione di ogni singolo scatto.

Diaframma e fotografia: un rapporto infinito

Ma saper gestire il diaframma fotografico ti permetterà anche di:

  • Limitare le aberrazioni ottiche come i lens flare.
  • Controllare la profondità di campo.

Diaframma fotografico e lens flare

L'accoppiata fotocamera-obiettivo non ha la stessa resa grafica a tutte le aperture possibili.

Solitamente i valori ai quali si esprime al meglio sono quelli vicino a f/8, scostandoci di molto da questa fascia, in determinate condizioni potresti avere dei problemi:

  • Usando la così detta tutta apertura, quindi il valore minimo previsto dal tuo obiettivo, potresti andare incontro ad aberrazioni ottiche, che non si verificano con altri valori (vedi immagine sotto).
  • Usando invece diaframmi troppo chiusi, potresti avere una qualità minore dell'immagine a causa di fenomeni di diffrazione.
Il diaframma fotografico

Esempio di Lens flare

Diaframma fotografico e profondità di campo

Come ti accennavo nell'introduzione, il diaframma fotografico, pur essendo un elemento molto piccolo della fotocamera, ha la capacità di influenzare anche un'altra importante variabile di scatto: la profondità di campo (PDC) .

La PDC rappresenta la zona dell'immagine dove i soggetti sono perfettamente nitidi e quindi si possono definire a fuoco.
La profondità di campo è influenzata da diversi parametri (che puoi approfondire con il link correlato) tra cui il diaframma:

 diaframma fotografico profondità di campo

A valori alti di f/ corrisponde una ampia profondità di campo. Come puoi notare tutti gli elementi della scena sono a fuoco.

diaframma fotografia digitale

A valori bassi di f/ si ha una notevole riduzione della PDC. Infatti in questo caso è a fuoco solo il soggetto principale della scena.

Questa relazione tra apertura fotografica e profondità di campo é di vitale importanza per la creatività dei tuoi scatti.

Grazie a questo fattore, potrai facilmente gestire la nitidezza e lo sfocato in fase di composizione, avendo così un maggior potere comunicativo dei tuoi scatti.
Potrai per esempio decidere a quali soggetti dare maggior importanza e guidare l'occhio dello spettatore all'interno dell'immagine.

Diaframma fotografico per saputelli

Se per caso volessi sapere per semplice curiosità, come calcolare il diametro del foro che si determina ad ogni apertura del tuo obiettivo, la formula necessaria è questa:

Lunghezza focale dell’obiettivo in mm/diametro di apertura dell’obiettivo in mm.

Quindi per esempio:

  • Con una lunghezza focale di 100mm e un apertura f/2,8 avrai: 100mm/2,8 = 35,7mm.
  • Oppure con un 50mm e la medesima apertura avrai: 50mm/2,8=17,8 mm.
  • ...

Personalmente detesto la matematica quindi non è mai stata una mia grande aspirazione avere questa somma conoscenza, ma non si sa mai ;-).

L'apertura fotografica e l'arcano segreto della scala dei diaframmi: conclusioni

Direi che non è stato poi un argomento così difficile non credi?

Come hai potuto vedere, padroneggiare il diaframma è una caratteristica a dir poco fondamentale per ogni fotografo.
Imparando a regolare questo elemento, con il valore di iso e quello del tempo di posa, potrai facilmente gestire l'esposizione dei tuoi scatti in qualsiasi circostanza, anche quando avrai davanti una situazione critica di luce.
Non è infatti un caso che la luminosità, ovvero la massima apertura di diaframma, sia una delle caratteristiche più importanti e richieste degli obiettivi fotografici.

Inoltre come abbiamo analizzato, le variazioni di questo elemento hanno un grossa influenza sulla profondità di campo e sulla qualità d'immagine delle tue fotografie, quindi il mio consiglio è di non sottovalutare mai il diaframma e anzi di approfondire il più possibile la sua conoscenza con la pratica fotografica.

 scala dei diaframmi

Fammi contento, lascia un commento

Spero con questo articolo di averti aiutato a capire un po' di più il ruolo del diaframma nel delicato processo dello scatto.
Se comunque hai ancora qualche dubbio o semplicemente qualcosa d'aggiungere, non farti sfuggire l'occasione di lasciare un commento, son più utili di quanto tu possa pensare.

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  • Luigi ha detto:

    Argomento importante, molto utile e di facile comprensione.. grazie

  • Enzo ha detto:

    spiegazione semplice e chiara ,Grazie

  • Rocco ha detto:

    Ho capito perfettamente il concetto di diaframma, ma non riesco a capire come si fa ad abbinare perfettamente i tempi all’apertura del diaframma. In pratica imposto il diaframma a 8 e per i tempi? Come mi regolo?

    • Simone Scalise ha detto:

      Ciao Rocco,
      non c’è una regola fissa per decidere il tempo in base al diaframma ma cambia a seconda della luminosità della scena e di quello che vuoi trasmettere.
      Per capire meglio la relazione inversa tra diaframma e tempo di esposizione ti consiglio di guardare questo link.

      Un abbraccio
      Simone

  • Cristiano floris ha detto:

    Grazie sei un grande dopo video tutorial libri manuali.. Che mi stavano demoralizzando…ora ho compreso il meccanismo… Grazie infinite…

  • Alberto Santiloni ha detto:

    sei molto chiaro nella spiegazione, complimenti.

  • Francesco ha detto:

    Bravo. Chiaro.

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