
Il sistema di messa a fuoco della fotocamera è una delle componenti che maggiormente è cambiato nella storia della fotografia.
Siamo infatti passati dal regolarlo manualmente con una semplice ghiera, ad avere decine e decine di punti AF di messa a fuoco automatica che decidono per noi.
Questa rapida evoluzione è avvenuta perché:
- La giusta messa a fuoco di una fotocamera è una componente essenziale per avere una buona fotografia, non è infatti una piccola porzione sottoesposta ma è tutta l’immagine a risultare poco nitida.
- I difetti derivanti dalla sbagliata impostazione di questa variabile (mosso, micromosso..), non si possono risolvere in post produzione come accade invece a tanti altri problemi.
Risulta quindi subito evidente, come conoscere e saper usare il sistema di messa a fuoco della propria macchina fotografica, sia assolutamente fondamentale per imparare a fotografare correttamente.
Hai mai avuto problemi di nitidezza nelle tue fotografie?
Non sai come sfruttare l’autofocus della tua fotocamera reflex?
Allora ti consiglio di continuare a leggere quest’articolo perché troverai tutte le informazioni che stai cercando.

Messa a fuoco fotocamera: attiva e passiva
Iniziamo subito con il dire che esistono due differenti sistemi di messa a fuoco nelle fotocamere in commercio, quelli con messa a fuoco:
- Attiva
- Passiva
Messa a fuoco fotocamera con sistema attivo
La messa a fuoco attiva è un sistema molto poco usato rispetto a quello passivo.
Questa modalità funziona grazie alla presenza di un raggio infrarosso che aiuta la fotocamera a mettere a fuoco l’immagine.
Il processo avviene quindi sulla base della distanza fisica esistente tra il corpo macchina e il soggetto.
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Vantaggi e svantaggi del sistema di messa a fuoco attivo
La messa a fuoco attiva permette di ottenere foto nitide in condizioni di scarsa luminosità grazie alla fonte luminosa di cui sono dotate, superando in questo frangente il sistema passivo.
Però questa modalità presenta delle serie limitazioni dovute proprio al procedimento d’acquisizione, non riuscendo così a mettere perfettamente a fuoco i soggetti in movimento.
Inoltre anche nel caso di soggetti statici non avrai completa libertà, dovendo limitarti a sistemare il soggetto principale ad un massimo di 20 metri dalla fotocamera, ossia alla portata massima del raggio.
Inoltre se la tua macchina fotografica è dotata di questo sistema, dovrai prestare attenzione a eventuali superfici riflettenti che potrebbero rendere molto difficile la messa a fuoco.

In queste circostanze, a causa della presenza del vetro, mettere a fuoco con una fotocamera dotata di sistema attivo è molto difficile .
Messa a fuoco fotocamera con sistema passivo
Questo sistema non usa nessuna fonte luminosa ausiliaria per calcolare la corretta messa a fuoco ma utilizza semplicemente la luce riflessa della scena.
Infatti la “passive AF” non si basa sulla distanza tra soggetto e fotocamera ma sul contrasto presente nell’immagine.
A seconda di come i sensori del sistema analizzano questa componente, possiamo avere due differenti tipologie di messa a fuoco passiva:
- Il rilevamento della fase (Phase Detection Autofocus – PDAF).
- La misurazione del contrasto (Contrast Detection Autofocus – CDA).
Messa a fuoco reflex: phase detection autofocus
Il rilevamento di fase è il sistema più diffuso nelle fotocamere DSLR odierne.
Come già sicuramente saprai, durante il processo di acquisizione di un'immagine da parte di una reflex:
- La luce entra nell'obiettivo e colpisce lo specchio che è posto di fronte al sensore.
- Successivamente, la luce viene riflessa dallo specchio fino al pentaprisma e quindi indirizzata verso il mirino posto sul retro della fotocamera.
Tuttavia, ciò che potresti non sapere è che una piccola quantità di luce passa attraverso lo specchio, colpisce un secondo specchio e viene riflessa verso il fondo della fotocamera, dove è situato il sensore della messa a fuoco automatica.
Il sensore di autofocus contiene due o più sensori di immagine sui quali sono inserite delle microlenti associate a diversi punti AF.
L’informazione risultante dai diversi punti, viene elaborata in due immagini con differente messa a fuoco dal quale verrà elaborata quella corretta.
Ovviamente maggiore sarà il numero di punti AF maggiore sarà l’efficienza della messa a fuoco della tua fotocamera.
Questo sistema è in dotazione nella maggior parte delle reflex oggi in commercio, per via del suo ottimo rapporto rapidità/precisione.

Una rappresentazione del funzionamento dell'autofocus nel sistema a fase a coppie di immagini (linee marroni). crediti.
Vantaggi e svantaggi del sistema di messa a fuoco reflex
Il pregio principale di questo tipo di autofocus è quello di non aver i difetti di quello attivo.
Quindi potrai fotografare anche:
- I soggetti in movimento.
- E quelli statici a distanza maggiore di 20 mt dalla fotocamera.
Il difetto primario del sistema passivo a fase, è quello di avere difficoltà a mettere fuoco in situazioni in cui vi è mancanza di contrasto tra lo sfondo e il soggetto principale, come per esempio quando si fotografa sulla neve o in condizioni di scarsa luminosità.
Per attenuare i problemi dovuti alla mancanza di luce, alcune fotocamere utilizzano una piccola sorgente luminosa per illuminare la scena chiamato autofocus assist beam.
Quindi in questo caso avremo un metodo di messa a fuoco automatica attiva (che utilizza un raggio visibile o infrarosso), associato ad uno a sistema passivo.
Messa a fuoco fotocamera: Contrast Detection Autofocus
Anche in questo caso la fotocamera userà la differenza di contrasto per determinare la corretta messa a fuoco, solo che nel contrast detection la comparazione non avviene su due scatti ma su più fotografie contemporaneamente.
In questo sistema le lenti si spostano sotto l’impulso del sensore.
Per ogni movimento si crea un’immagine con un diverso piano di messa a fuoco, che verranno poi combinate per ottenere quella con il contrasto più marcato ed evidente.
Questo scatto sarà quello con la corretta messa a fuoco.
Quindi tornando all'animazione precedente avremo più linee marroni (più fotografie) che ti aiuteranno a trovare la giusta messa a fuoco.
Vantaggi e svantaggi di questo sistema di messa a fuoco
Questo sistema è molto in voga negli smartphone e nelle fotocamere compatte, ma è anche utilizzato in alcune macchine fotografiche mirrorless.
Per quanto riguarda le reflex è presente solo in quelle dotate di live view, una volta attivata questa funzione sarà infatti possibile mettere a fuoco attraverso il monitor posto sul retro della fotocamera.
Utilizzando il live view avrai anche il vantaggio di essere più accurato rispetto a quando operi con il sistema a fase, perché potrai utilizzare qualsiasi parte dell’immagine come area campione, invece dei soliti punti AF predeterminati.
Lo svantaggio di questa opzione è quello di effettuare una messa a fuoco molto più lenta del precedente, il che lo rende anche poco idoneo per fotografare soggetti in movimento
Modalità di messa a fuoco AF
Una volta che hai capito quale sistema di messa a fuoco possiede la tua fotocamera, passiamo ad analizzare le differenti modalità di messa a fuoco AF.
rappresentano le funzioni che puoi scegliere durante la fase di scatto.
Queste opzioni rappresentano le funzioni che puoi scegliere durante la fase di scatto.
Non presentano una sigla precisa ma come spesso accade in fotografia variano a seconda della casa produttrice.
Solitamente nelle fotocamere in commercio ne sono presenti quattro differenti tipologie:
- Singola (es. AF-S su Nikon, ONE SHOT su Canon).
- Continua ( es. AF-C su Nikon o AI SERVO su Canon).
- Intermedia (AF-A su Nikon e AI FOCUS su Canon).
- Manuale

Un esempio di scelta nel menu della fotocamera. crediti.
Modalità singola: AF-S su Nikon, ONE SHOT su Canon
La modalità singola rappresenta la versione classica di autofocus.
Una volta impostata tramite il menu della tua macchina fotografica, basta premere il pulsante di scatto fino a metà corsa per attivare l’autofocus.
In questo modo la fotocamera, tramite lo spostamento delle lenti, cercherà di mettere a fuoco il soggetto.
Una volta trovata la corretta messa a fuoco, le lenti manterranno quella posizione e la macchina ti avviserà tramite una lucina lampeggiante e/o con un segnale acustico dell’avvenuta esecuzione.
A questo punto potrai decidere di scattare la fotografia premendo fino in fondo il pulsante, o se ricominciare da capo rilasciandolo.
Per quali situazioni è adatto questo tipo di messa a fuoco?
Possiamo dire che per la maggioranza dei casi con soggetti statici questa modalità rappresenta la scelta migliore, visto che consente una precisa messa a fuoco sul punto da noi scelto.
Quindi è ottima per la fotografia di ritratto, di paesaggio o di architettura.
Non la consiglio per fotografare i soggetti in movimento, soprattutto se si muovono velocemente.
Quindi a mio avviso, non è indicata per la fotografia naturalistica o sportiva.

Un classico caso in cui è meglio non usare quest'opzione.
Modalità continua: AF-C su Nikon o AI SERVO su Canon
Anche in questa modalità la fotocamera inizia a mettere a fuoco il soggetto una volta premuto il pulsante di metà corsa.
La differenza rispetto al predente caso, risiede nel fatto che questa operazione non viene eseguita una volta sola ma continuamente, fino a quando non premerai il pulsante fino in fondo scattando la fotografia.
La modalità continua, per la sua velocità d’esecuzione è utile per fotografare soggetti in movimento.
Per ottimizzare questo sistema devi essere rapido a premere il pulsante da metà corsa a fino in fondo, in questo modo non avrai foto mosse dovute alla grande velocità del soggetto.
Modalità intermedia: AF-A su Nikon e AI FOCUS su Canon
La terza modalità rappresenta una via di mezzo tra le due appena analizzate.
Una volta impostata questa funzione, la fotocamera decide autonomamente se usare la messa a fuoco singola o continua.
Generalmente per soggetti statici viene impostato l’autofocus in messa a fuoco singola, se ci sono soggetti in movimento viene impostata invece quella continua.
Ti segnalo inoltre, che in questa modalità l’autofocus riconosce la direzione del movimento permettendo così una maggior precisione.
Questa funzione può essere molto utile, ma ricordati che il sistema non è infallibile, presta quindi la dovuta attenzione.
Per esempio se c’è del movimento nella scena ma il soggetto principale è fermo, potresti avere dei problemi di autofocus.
Messa a fuoco manuale
La messa a fuoco manuale viene usata quando si desidera che la distanza di messa a fuoco rimanga costante.
Ad esempio, viene utilizzata nella fotografia sportiva per scattare sequenze di immagini a soggetti in rapido movimento che passano nello stesso punto della scena.
In questo modo avrai la certezza che il sistema AF non rifocalizzerà l’obiettivo in un punto diverso da quello impostato.
Fuoco manuale M
Ormai i sistemi di autofocus moderni sono sempre più efficienti.
La necessità di mettere a fuoco in manuale nella maggior parte di situazioni in cui ti troverai sarà praticante nulla, ovviamente se saprai usare correttamente l’autofocus.
A volte però il fuoco manualempuò tornarti molto utile per raggiungere il tuo scopo:
- In condizioni di scarsa luminosità, quando l’autofocus fatica a trovare la corretta messa a fuoco.
- Quando la scena manca di contrasto.
- Anche fotografando in time lapse, nella maggior parte dei casi dovrai usare la modalità in manuale per evitare il fenomeno del flickering.
- Negli scatti di precisione, come possono essere quelli macro, dove ogni minimo particolare deve essere perfettamente a fuoco.
- Nella fotografia astronomica.
- ...

Un classico esempio in cui una messa a fuoco manuale della tua fotocamera aiuta ad ottenere foto nitide.
Punti di messa a fuoco AF
Analizziamo infine un’ultima caratteristica dell’autofocus, ossia quella di poter scegliere le aree o singoli punti AF di messa a fuoco.
Anche questa funzione come la precedente, è facilmente accessibile tramite il menu della tua fotocamera e offre diverse possibilità di scelta che ora andremo ad analizzare.
È possibile infatti selezionare un singolo punto AF o uno o più gruppi di punti.
Per capire la modalità da te scelta, basterà guardare attraverso il mirino la visualizzazione della configurazione dei punti.
Messa a fuoco fotocamera: punto AF singolo
In questa modalità potrai scegliere un singolo punto di messa a fuoco tra quelli disponibili.
La modalità AF a punto singolo viene generalmente usata per fotografare soggetti statici.
Ma può anche essere utilizzata per soggetti che si muovono perpendicolarmente al punto di ripresa, quindi con soggetti che si avvicinano o si allontanano dalla fotocamera con un moto lento e regolare.
Usando un singolo punto per la messa a fuoco avrai due differenti possibilità di scelta:
- Usare il punto centrale
- Oppure un altro punto di messa a fuoco
Nella maggior parte dei casi ti consiglio di utilizzare il punto centrale, visto che è quello più preciso che la fotocamera possiede e che quindi lavora meglio.
Se per impostazione predefinita, la fotocamera sceglie automaticamente il punto AF centrale un motivo ci sarà non credi? 😉
E se voglio cambiare punto di messa a fuoco AF?
Se invece per esigenze di scena dovrai usare un altro punto della messa a fuoco, potrai sceglierlo utilizzando il multi selettore.
Ricordati che per capire quale punto stai effettivamente usando, dovrai guardare nel mirino l’effettivo lampeggiamento della porzione desiderata.
In questo modo potrai facilmente mettere a fuoco un qualsiasi soggetto della scena anche se non è posizionato al centro dell’immagine.
Ma esiste un’altro metodo molto più efficace per compiere questa operazione.
Mettere a fuoco e decentrare
Abbiamo visto che il punto centrale é quello maggiormente preciso e quindi consigliato per la messa a fuoco di soggetti statici.
Quindi come posso usare questo punto anche per soggetti che si trovano in una porzione laterale della scena?
Il modo migliore è quello di utilizzare la tecnica del decentramento della messa a fuoco, un metodo semplice e di grande efficacia che consiste essenzialmente:
- Nel mettere al centro del mirino il soggetto su cui vogliamo cada la messa a fuoco.
- Schiacciare il pulsante di scatto a metà corsa, azionando così l’autofocus.
- Successivamente, comporre l’immagine tenendo sempre a metà corsa il pulsante di scatto.
- Una volta scelta la composizione desiderata, ti basterà semplicemente fotografare premendo fino a fondo il pulsante.
In questo modo avrai la certezza di avere il tuo soggetto principale perfettamente a fuoco e una totale libertà di comporre l’immagine finale.

Per essere sicuro di avere l'arcobaleno perfettamente nitido ho usato la tecnica della messa a fuoco con decentramento del soggetto.
Modalità automatica di messa a fuoco AF
Usando questa opzione, lasci tutte le decisioni in mano alla fotocamera, che sceglierà in autonomia quanti e quali punti AF usare per trovare la giusta messa a fuoco.
Anche se può sicuramente sembrare la scelta più comoda, il mio consiglio è quello di usare la modalità automatica il meno possibile.
Questo sistema infatti (anche se grazie alla tecnologia sta diventando sempre più funzionale) non garantisce una buona affidabilità, soprattutto se i soggetti della scena sono messi su piani di fuoco diversi tra loro.
Inoltre ricordati che solo il fotografo sa esattamente quello che vuole comunicare con il suo scatto e quindi cosa deve essere a fuoco e cosa no.

Un differente punto di messa a fuoco cambia il significato dell’immagine: in questo scatto il punto di messa a fuoco è sul musicista e ha lo scopo di dar risalto al ruolo del soggetto.

Un differente punto di messa a fuoco cambia il significato dell’immagine: spostando la messa a fuoco sullo spartito si dà maggior risalto alla composizione, utilizzando la tecnica degli elementi ripetuti
Messa a fuoco fotocamera: area AF
Per ottimizzare ancor di più questa variabile di scatto, la maggioranza delle fotocamere in commercio offre anche la possibilità di selezionare più punti di messa a fuoco contemporaneamente.
In questo modo si verrà a formare una vera e propria area AF.
Area di messa a fuoco AF dinamica
Questa modalità può essere usata quando l’autofocus è in modalità continua.
Come visto precedentemente si seleziona manualmente un punto AF, ma in questo caso la fotocamera potrà utilizzare anche i punti vicini a quello selezionato per mettere a fuoco il soggetto.
Usa l’area AF continua quando stai fotografando un soggetto dinamico, soprattutto se il movimento non è regolare ma improvvisato.
Area di messa a fuoco AF Auto
Selezionando l’area AF auto la fotocamera sceglie quali e quanti punti di messa a fuoco utilizzare.
Quindi in questo caso, sarà compito della fotocamera capire quale sia il soggetto principale della scena inquadrata, con ovviamente tutti i rischi del caso.
Altre possibilità di messa a fuoco della tua fotocamera
Oltre a tutte queste possibilità di scelta, negli ultimi anni sono nate numerose altre funzioni che tentano in tutti i modi di facilitare la messa a fuoco della scena inquadrata e che variano da fotocamera a fotocamera.
Per esempio:
- Esistono macchine fotografiche che permettono la messa a fuoco con un semplice tocco sullo schermo.
- In ormai tutte le reflex potrai mettere a fuoco in maniera accurata (ma più lenta) usando il live view.
- Esistono infine fotocamere con funzioni molto avanzate, come quelle con riconoscimento facciale o addirittura che permettono una messa a fuoco a posteriori, una volta che la fotografia è stata già scattata.
Queste sono solo alcune delle molte funzioni che ormai sono presenti sui nostri corpi macchina.
Quello che comunque mi sento di consigliarti è di utilizzare almeno agli inizi le normali impostazioni dell’autofocus.
In questo modo riuscirai a comprenderle al meglio e solo successivamente potrai implementare la tua conoscenza con questi strumenti.
La messa a fuoco della tua fotocamera: conclusioni
Come hai potuto vedere, al giorno d’oggi le fotocamere in commercio sono dotate di molte funzionalità per aumentare la precisione e l’efficienza del sistema di messa a fuoco.
Quindi basterà un po’ di pratica e l’esperienza accumulata per capire le potenzialità del tuo autofocus.
Ricordati comunque che gran parte dell’efficienza di questa componente dipende dal modello di fotocamera, ovviamente quelle più blasonate quindi con prezzi più elevati sono dotate di ottimi sistemi AF.
Ad ogni modo ricordati sempre che nonostante le mille funzioni esistenti, l’autofocus non è infallibile e quindi in alcune circostanze sarai costretto ad utilizzare la messa a fuoco manuale, per ottenere un risultato soddisfacente.
Quindi non fare il pigro e come prima cosa sperimenta questa opzione! 🙂