Quali formati foto utilizzare? Scoprilo leggendo la nostra speciale guida

formati foto

Oggi parleremo del formato fotografico (o formato foto) di stampa, un argomento molto importante per la qualità finale del processo fotografico.
La fotografia è un'arte che si evolve rapidamente e i progressi tecnologici hanno dato vita a una vasta gamma di formati fotografici per la stampa, ognuno dei quali è caratterizzato da peculiarità uniche e da specifici utilizzi preferenziali.
In questo articolo esploreremo i diversi formati di stampa fotografica disponibili: dalle dimensioni standard ai formati panoramici, dalle opzioni di stampa su tela alle stampe artistiche, per aiutarti a scegliere il formato più adatto alle esigenze di scena.
Inoltre esploreremo anche i fattori da considerare quando si sceglie un formato di stampa, come: la risoluzione, la qualità della carta e la tecnologia di stampa utilizzata.  
Quindi non perdiamoci in troppe chiacchiere e andiamo a scoprire i diversi formati fotografici che possiamo utilizzare per conservare i nostri più preziosi ricordi.

Cosa sono i formati foto di stampa?

Il formato foto di stampa è un parametro molto importante in fotografia perché indica la proporzione esistente tra la lunghezza e l'altezza di un'immagine.
Una variabile che con la nascita della fotografia digitale e l'aumento dei formati foto disponibili, ha assunto contorni sempre più misteriosi rendendo difficile la scelta per i fotografi meno esperti.
Capita infatti spesso di portare a stampare delle immagini in un negozio e trovarsi con un risultato completamente diverso da quello atteso e la causa il più delle volte, è data dal non aver utilizzato il corretto formato fotografico.
Cerchiamo quindi di fare subito un po' di chiarezza sull'argomento, analizzando i formati fotografici esistenti.

formati fotografie

Il formato foto di stampa indica il rapporto esistente tra la lunghezza e l'altezza di un'immagine.

Come scegliere il giusto formato fotografico?

Il formato fotografico più famoso è sicuramente quello che veniva usato anche nelle fotocamere a pellicola, il formato foto 3/2.
Questo formato viene definito classico o standard ed è da sempre quello maggiormente diffuso nelle fotocamere reflex e non solo.
Ma cosa vuole dire 3/2?
Il numero del formato indica il rapporto esistente tra la base e l'altezza dell'immagine, in questo caso il rapporto esistente è di 3/2 =1,5
Questo valore si basa sulle dimensioni del sensore 35mm, le cui dimensioni sono 24x36.
Infatti come puoi facilmente calcolare, il rapporto esistente su questa tipologia di sensore è: ( 36:24=1,5).

Fattore di crop nei formati fotografici

Fin qui nulla di strano, un sensore con formato 3/2 realizza foto con lo stesso rapporto di taglia e quindi in 3/2.
Ma allora cosa serve quel valore moltiplicativo di 1,5?
Generalmente i problemi di formato non compaiono finché non si decide di effettuare del crop sulla fotografia, ritagliando la parte che non ci interessa.
In queste situazioni lo sbaglio più grande che puoi fare è quello di ritagliare la foto senza pensare al rapporto originario esistente.
Il rischio è quello di ottenere delle stampe completamente tagliate, o che presentano quei fastidiosi bordi bianchi tipici di una fotografia più piccola del suo formato.

formati foto di stampa

Esempio delle bande che si possono formare ai lati di una stampa, quando si sbaglia formato fotografico.

Come usare i formati di stampa: esempio pratico

Per essere sicuro della tua stampa dovrai semplicemente rispettare le proporzioni del sensore, usando il fattore moltiplicativo analizzato, facciamo subito un esempio per capire meglio il concetto.
Stai usando una fotocamera da 21 Megapixel con un formato foto di 3/2, l'immagine risultante presenta queste dimensioni 5616x3744.
Decidi di tagliare parte dello scatto in post-produzione perché non ti convince la composizione, il taglio incide prevalentemente sul lato corto della tua immagine, accorciandolo fino a 2000 px.
Quanto dovrà essere il lato lungo per rispettare le proporzioni originarie di stampa?
Il lato lungo dovrà essere di 3000px, questo valore si ottiene utilizzando il fattore moltiplicativo visto in precedenza: (2000x1,5= 3000)
Quindi la tua immagine finale per avere un rapporto di 3/2 dovrà essere 2000x3000.
Ovviamente se dovrai trovare la misura del lato più corto dovrai dividere per 1,5 anziché moltiplicare, ricordati che questo ragionamento andrà applicato a tutti i formati che analizzeremo.

I principali formati fotografici: rapporto standard 3/2

Il formato fotografico standard 3/2 è uno dei formati più comuni utilizzati in fotografia digitale.
Si tratta del formato adottato dalla maggior parte delle fotocamere digitali come predefinito, perché è proporzionalmente simile al formato 4x6 utilizzato per le stampe tradizionali.
Il rapporto 3/2 significa che l'immagine ha tre parti di larghezza per due di altezza, si tratta di un formato fortemente dinamico visto che presenta un lato più lungo dell'altro, permettendo all'occhio di muoversi in una determinata direzione.
Questo formato fotografico viene utilizzato in molti generi fotografici dal paesaggio alla fotografia di ritratto, uno dei vantaggi del 3/2 è che si adatta perfettamente alle dimensioni standard dei display e delle stampe.
Le immagini in questo formato possono essere visualizzate senza cropping o ritaglio sulla maggior parte dei monitor e stampate senza perdere alcun dettaglio su carta.
Il formato di stampa più famoso legato a questo rapporto è il vecchio 10x15 cm già presente nei lontani anni '80.
Ma ne esistono anche molti altri come il: 12x18, 13x19, 15x22,...Tutti questi formati di stampa presentano un rapporto 3/2 o quasi.
Se provi a fare i calcoli degli esempi precedenti, puoi vedere come alcune combinazioni non diano un preciso valore moltiplicativo di 1,5 (es. 19/13= 1,46) ma non ti preoccupare questa discrepanza, è semplicemente dovuta a un discorso di conversione tra pollici e cm. 

formati fotografici 3-2

Il formato fotografico 4/3

Un altro formato fotografico che sta lentamente prendendo piede è il 4/3.
Nato come formato per la visione su monitor è sempre stato lo standard di riferimento per le vecchie televisioni analogiche.
Negli ultimi anni il 4/3 si sta lentamente affermando anche in ambito fotografico, attualmente questo formato è presente in molte fotocamere compatte e in alcune mirrorless come la mia Panasonic Gx 80.
Si tratta di un formato rettangolare come il precedente ma per la sua forma si adatta meglio agli scatti in verticale, è inoltre meno dinamico rispetto a quello 3/2.
Questo formato è una delle principali causa dei possibili errori di stampa, visto che potrebbe essere necessario ritagliare o modificare l'immagine per adattarla al formato 4/3, aumentando così le possibilità di perdere alcuni dettagli dell'immagine originale.
Ricordati quindi di utilizzare sempre il fattore moltiplicativo per trovare la giusta dimensione dei due lati, che in questo caso è pari a 1,3.

Il formato fotografico 3/4

Il 3/4 è un formato simile al precedente solo che il lato più lungo non è situato alla base ma è rappresentato dall'altezza, è un formato fotografico particolarmente indicato per le riprese in verticale.
In questo caso il fattore moltiplicativo è pari a 0,75.

Formato fotografie 1/1

Un altro formato molto particolare è quello 1/1, presente principalmente nelle fotocamere Medioformato.
Tra quelli visti fino ad ora, rimane quello meno convenzionale e difficile da usare, soprattutto per chi è agli inizi della sua carriera fotografica.
Ricordati che la composizione di uno scatto con rapporto 1/1, non segue le principali leggi della composizione (come quella dei terzi) ma predilige una certa dose di simmetria e armonia.
Il formato 1/1 è l'unico di forma quadrata e viene usato da molti fotografi nella creazione di ritratti per via del senso di equilibrio che riesce a regalare.

Formati foto 16/9, non è solo per videomakers

Il 16/9 è un formato fotografico di recente invenzione strettamente collegato con il mondo dei videomakers. Il 16/9 è un formato di immagine digitale in cui la larghezza è quasi il doppio dell'altezza.
Questo formato è simile a quello utilizzato per la maggior parte dei contenuti video e per la maggior parte dei display a schermo largo, il che lo rende ideale per la visualizzazione di immagini su schermi digitali.
Il 16/9 per le sue caratteristiche è perfetto per le immagini panoramiche e per le fotografie di paesaggi, il fattore moltiplicativo per trovare la corretta dimensione dei due lati di stampa questa volta è circa 1,8.

formati fotografici di stampa

Una panoramica della differente composizione che si ottiene usando formati foto differenti.

Quali formati foto utilizzare: conclusioni

Il formato fotografico di stampa non è l'unico fattore che determina la qualità finale di una stampa, una delle variabili più importanti da considerare è infatti la risoluzione dell'immagine.
La risoluzione si riferisce al numero di pixel presenti in una fotografia e determina la qualità dell'immagine stampata.
Per ottenere la migliore qualità di stampa, è importante assicurarsi che l'immagine abbia una risoluzione sufficiente per il formato scelto.
In genere maggiore è la risoluzione dell'immagine e migliore sarà la qualità della stampa, ho approfondito questo discorso e le altre variabili di stampa, come il tipo di carta e la tecnica  utilizzata in questo articolo.
Quelli che abbiamo appena analizzato sono i principali formati foto che userai per le tue stampe, non sono gli unici esistenti ma dopo aver capito come devi ragionare non dovresti avere più problemi.
Ricordati sempre che se vuoi una stampa che rispecchi le proporzioni originali di scatto, non potrai ritagliare l'immagine a caso ma dovrai fare dei calcoli con i coefficienti di moltiplicazione che abbiamo visto.
Affronteremo nuovamente questo discorso nel prossimo articolo dove parleremo di come stampare le tue fotografie online.
Ma se hai ancora qualche dubbio perché non lasci un commento?

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  • Remo ha detto:

    Ciao Simone,
    una domanda da principiante…
    Che differenza c’è tra elaborare un immagine RAW ed elaborare un’immagine jpeg?
    Intendo dire che tutti i tool di fotoritocco consentono di regolare esposizione, contrasto, saturazione, etc. anche su jpeg, con ottimi risultati… allora perché ricorrere a un formato che necessità di più memoria e soprattutto di un passaggio aggiuntivo (più o meno laborioso)… qual’è il vero vantaggio? Spero di aver espresso il mio dubbio in maniera chiara…
    Ti ringrazio in anticipo per la tua disponibilità.
    Ciao
    Remo

    • Simone Scalise ha detto:

      Ciao Remo,
      hai perfettamente ragione, tutti i tool permettono di elaborare entrambi i formati.
      La differenza è nella qualità della post-produzione che puoi effettuare.

      Con il formato jpg per esempio, non puoi recuperare le alte luci e le ombre con l stessa qualità di un raw, anche il bilanciamento del bianco non è la stessa cosa.
      Inoltre il jpg perde di qualità ogni volta che viene elaborato, quindi la qualità dell’immagine viene via via deteriorata.
      Se hai a disposizione un programma di fotoritocco e entrambe le tipologie di file, fai delle prove e guarda tu stesso la differenza.

      Se poi non pensi di effettuare postproduzione e i tuoi scatti ti vanno bene già così come sono, il raw diventa effettivamente solo un peso.
      Dipende da quello che cerchi.
      Spero di esserti stato di aiuto.
      A presto
      Simone

  • Remo ha detto:

    Ciao Simone,
    un’altra domanda… tu sicuramente puoi aiutarmi…
    Se mi diverto ad elaborare le foto con photoshop, quale formato tipicamente è più opportuno utilizzare?
    Mi spiego meglio: photoshop rende al massimo lavorando su RAW oppure è opportuno “sviluppare” le immagini in qualche formato diverso da RAW (jpeg, tiff, etc.)?
    Ti ringrazio in anticipo per la disponibilità.
    Ciao

  • Stefamo ha detto:

    Ciao Remo.
    Gentilmente mi chiarisci un dubbio? Ho preparato delle foto fatte con una EOS70D, a 3888×2592 px e stampate poi in formato 13×19…quando sono arrivate sono stato molto deluso dal risultato…la qualità era bassa…in lontananza il paesaggio aveva una qualità del dettaglio poco definita, vicino anche non era sto gran che…i dettagli erano molto contrastati perdendo di qualità quindi…come si si mettesse al max il filtro contrasto (che lavora sui dettagli fotografati perdendo però in qualità) di photoshop….risultato della stampa pessimo quindi.

    Questo brutto risultato è dato della foto troppo grande in pixel che ho inviato e quindi in fase di stampa “stringendo” la foto si è persa qualità e dettagli ben definiti nella stampa?
    Leggendo in giro ho letto che l’ideale sarebbe 2272×1515 px per stampe 13×19… Prima di rimandarle in questo formato, mi confermi se il problema era il file troppo grande in termini di pixel per una stampa 13×19 o altro?

    Paradossalmente son venute meglio le foto fatte col cellulare e stampate anch’esse…

    Grazie mille
    Stefano

    • Simone Scalise ha detto:

      Ciao Stefano,
      Sinceramente non penso sia quello il problema ma sicuramente ti può dire qualcosa di più chi ha stampato le tue foto. Hai chiesto spiegazioni dello scarso risultato ottenuto?
      I dpi erano impostati su 300 giusto?

      • STEFANO ha detto:

        Ciao Simone
        Ho scritto e sto cercando di arrivare a capire dove sia l’errore…Ma loro dicono che la risoluzione delle mie immagini era basso…boh
        Se apro l’immagine scaricata dalla fotocamera da 72 dpi…devo cambiarli in 300 in photoshop senza ricampionare l’immagine? Basta questo o come dovrei fare?

        Grazie
        Stefank

        • Simone Scalise ha detto:

          Sì il problema è quello i dpi di stampa devono essere 300, puoi farlo con photoshop ma anche con dei semplici software online basta una rapida ricerca tipo cambio dpi e trovi programmi gratuiti che con un paio di clic ti risolvono il problema.

          • Stefano ha detto:

            Ciao Simone
            Ieri ho provato a cambiarli su una foto, ma non mi sembrava fosse cambiata molto alla fine. Mi sembrava anzi che la nitidezza, i dettagli della foto erano maggiori, con danni sulla qualità cmq…come se venisse applicata la maschera di contrasto di PS…
            Cosa sabaglio? :-/

            Ora, è meglio partire dalla foto originale, cambiare i dpi e fare eventuali correzioni del caso o posso prendere già quelle modificate e cambiargli solo i dpi?

            Dalla macchina fotografica escono a 72…non so se sia normale.

            Grazie mille, ciao
            Stefano

            • Simone Scalise ha detto:

              La differenza di dpi a mio avviso non puoi vederla su un monitor ma solo sulla carta stampata, per questo motivo genrealmente si usano 72 o 100 dpi se le foto sono destinate a essere visualizzare solo su monitor.
              Prova a portarla a 300 e stampare un paio di foto per vedere se ti soddisfa magari nel negozio sotto casa così hai un riscontro immediato.
              Ovviamente prima verifica di aver effettivamente cambiato i dpi con photoshop o un semplice convertitore online.

  • Stefano ha detto:

    Ho sbagliato nome, scusate! 😀
    Ciao Simone, nn Remo

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