
L'apertura focale è quindi un concetto da conoscere e saper padroneggiare al meglio se si vuole ottenere un risultato di qualità sotto l'aspetto tecnico.
È proprio per questo motivo che ho pensato di realizzare questo post, dove analizzeremo cosa si intende per apertura focale e quale sia la sua importanza in tutti gli aspetti fotografici in cui è coinvolta.
Apertura focale o apertura del diaframma?
L'apertura focale è semplicemente un sinonimo di apertura del diaframma, una componente meccanica che si trova all'interno di ogni obiettivo in commercio.
Puoi facilmente vedere come è costituita questa componente togliendo il tappo posteriore da una delle tue lenti e guardando attraverso l'obiettivo.
Noterai che il diaframma è interamente composto da piccole lamelle sovrapposte che aprendosi e chiudendosi determinano l'ampiezza del foro centrale e quindi la quantità di luce che attraversando l'obiettivo andrà a colpire il sensore della fotocamera.
Se preferisci puoi approfondire questo e molti altri temi sul nostro canale Youtube.
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Infatti possiamo dire che:
- Più il foro sarà piccolo e minore sarà la luce entrante.
- Mentre man mano che le lamelle si aprono ampliando la dimensione del foro, avremo una quantità sempre maggiore di sorgente luminosa.
Apertura focale ed esposizione fotografica
Come puoi quindi facilmente immaginare l'apertura focale ha una grande influenza sull'esposizione finale dei nostri scatti.
I diversi gradi di apertura focale sono decisi dal fotografo attraverso delle semplici impostazioni della fotocamera, generalmente attraverso una comoda rotella posta sulla parte superiore destra del corpo macchina.
Le dimensioni del foro non sono ovviamente casuali ma sono articolate su una scala universale chiamata scala dei diaframmi.
Una classificazione che generalmente puoi trovare sul barilotto di ogni obiettivo o sul display della fotocamera:
f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32
Ad ogni gradino di questa scala corrisponde un determinato valore di apertura focale che è indicato con il suffisso f/
Uno dei problemi maggiori che si possono incontrare quando si inizia a familiarizzare con l'apertura focale è proprio il funzionamento di questa scala, visto che contrariamente a quanto si possa pensare:
- A bassi valori di f/ come per esempio f/2 si hanno grandi aperture del diaframma e quindi avremo una grande quantità di luce che colpirà il sensore.
- Mentre ad alti valori di f/ come per esempio f/16 corrisponde un'apertura focale fortemente ridotta e quindi l'apporto di luminosità dall'esterno sarà minimo.
Apertura focale, scala dei diaframmi e stop fotografico
Anche la quantità di luce che varia tra un gradino e l'altro di questa scala non è casuale ma segue dei criteri ben precisi:
- A ogni gradino salito avremo la metà della luce entrante, quindi per esempio la quantità di luce che colpirà il sensore con apertura focale f/8 sarà la metà di quella che passerà con apertura del diaframma di f/5.6
- Ovviamente scendendo questa scala avremo il doppio della luce entrante per ogni gradino, quindi per esempio la quantità di luce che passerà a f/4 sarà il doppio di quella che potrebbe passare con f/5.6.
Questa variazione su base due della luminosità e alla base di un'altra importante variabile fotografica chiamata: stop di luce.
Se vuoi approfondire la conoscenza di questa variabile clicca sul link precedente e potrai leggere un intero articolo dedicato alla comprensione degli stop fotografici.
Il triangolo dell'esposizione e l'apertura focale
Dopo questa premessa risulta subito evidente la grande influenza che ha il diaframma sull'esposizione finale di uno scatto ma ovviamente questa non è l'unica variabile da tenere in considerazione per trovare la corretta luminosità.
L'apertura focale è infatti strettamente correlata attraverso il Triangolo dell'esposizione con il tempo di posa e il valore di iso.
Come abbiamo visto per la scala dei diaframmi, ognuna di queste variabili è articolata su una scala di luminosità.
Tutte e tre le scale hanno come valore di incremento base lo stop fotografico in modo tale da essere uniformate tra di loro.
L'unica differenza è che nella scala dei tempi e in quella delle iso:
- Per ogni gradino salito avremo il doppio della luce entrante (uno stop di luce in più)
- Mentre per ogni gradino sceso avremo un dimezzamento della luminosità (uno stop in meno)
Per gestire l'esposizione dei tuoi scatti puoi muoverti sulle scale di queste tre variabili tenendo sempre presente che sono collegate tra loro da un rapporto di reciprocità.
Questo significa per esempio che se noi saliamo la scala dei diaframmi di un gradino, dobbiamo salire di un gradino la scala dei tempi per avere sempre la stessa esposizione.
Se infatti noi saliamo la scala dei diaframmi perdiamo uno stop di luce per ogni gradino salito, dobbiamo quindi bilanciare questa perdita salendo la scala dei tempi o delle iso di un gradino acquistando così lo stop di luce perduto.
A questo rapporto di reciprocità e a come utilizzare il triangolo dell'esposizione ho dedicato un articolo che puoi leggere attraverso il link precedente.

Come l'apertura focale influenza la profondità di campo
Come ti ho accennato a inizio articolo l'apertura focale non influenza solo l'esposizione di un'immagine ma riveste una grande importanza anche per altri aspetti dello scatto.
L'apertura del diaframma è infatti una delle variabili che determinano l'ampiezza della profondità di campo all'interno di una fotografia.
La profondità di campo rappresenta la zona di un'immagine in cui tutti i soggetti sono accettabilmente nitidi ai nostri occhi, rappresenta quindi una variabile da tenere in estrema considerazione per la qualità dei nostri scatti.
Possiamo dire che la relazione che lega la profondità di campo all'apertura focale è direttamente proporzionale visto che:
- Salendo la scala dei diaframmi (alti valori di f) si ha un graduale aumento della profondità di campo.
- Mentre scendendo la scala dei diaframmi si ha una diminuzione delle zone nitide nella nostra immagine.
Anche se l'apertura del diaframma ha una grande influenza sulla profondità di campo non è l'unica variabile che possiamo utilizzare per regolare la sua ampiezza, se quindi sei interessato ad approfondire questo argomento ti consiglio di utilizzare il link collegato.
Inoltre l'apertura focale influenza anche concetti strettamente collegati alla profondità di campo come:
- La distanza iperfocale: un principio ampiamente usato nella fotografia di paesaggio, che rappresenta la distanza a cui mettere a fuoco per ottenere la massima profondità di campo possibile.
- Il bokeh: una particolare tecnica usata soprattutto nella fotografia di ritratto in cui lo sfondo è completamente sfocato per esaltare la presenza del soggetto principale della composizione.
- Anche il fenomeno dei Lens flare è strettamente connesso con l'apertura del diaframma visto che questa componente (insieme ad altre) determina la quantità e la forma di queste "anomalie luminose".
Vista la vastità degli argomenti trattati anche in questo caso puoi sfruttare i collegamenti ipertestuali per approfondire questi concetti.

Perché l'apertura focale è così importante: conclusioni
Con questo ultimo paragrafo si conclude questo articolo dedicato al concetto di apertura focale.
Come hai potuto vedere questa variabile è estremamente importante per la qualità finale dei nostri scatti, perché è coinvolta in aspetti chiave come l'esposizione e la nitidezza.
Essendo un concetto molto variegato ho preferito fare una panoramica dei principali argomenti collegati all'apertura del diaframma, ti invito comunque ad approfondire i singoli argomenti grazie ai molti link ipertestuali presenti in questa pagina.