
Proseguiamo la nostra panoramica sui migliori fotografi parlando dei fotoreporter più famosi.
La fotografia reportage è una delle forme più emozionanti e potenti di espressione artistica e i suoi grandi fotografi sono caratterizzati da un'innata capacità di catturare momenti unici e significativi, documentando la vita e la società in modo preciso e commovente.
I fotografi di guerra famosi sono coloro che, attraverso il loro lavoro, hanno saputo catturare immagini che hanno cambiato il modo in cui vediamo il Mondo e hanno contribuito a creare una narrazione visiva della storia.
La fotografia di reportage ha una lunga e ricca tradizione e molti fotografi di fama mondiale hanno contribuito a definire questo genere.
Da Robert Capa a Henri Cartier-Bresson, da Dorothea Lange a W. Eugene Smith, i reporter fotografici hanno rappresentato: le sfide, le emozioni e le realtà del loro tempo, creando immagini che ci hanno fatto riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Attraverso il loro lavoro hanno dato voce a coloro che non avevano voce e hanno aiutato a creare una coscienza sociale.
Con le loro immagini hanno testimoniato le ingiustizie, le sofferenze e le speranze delle persone, raccontando storie che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute.
In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, la fotografia di reportage ha un ruolo sempre più importante nel raccontare le storie del nostro tempo e nell'aiutarci a comprendere il mondo che ci circonda.
I fotoreporter famosi sono stati i precursori di questo genere e continuano ad essere un'ispirazione per tutti coloro che vogliono raccontare storie attraverso le immagini.
Per approfondire l'argomento puoi sfruttare i link che troverai nel post e guardare i bellissimi documentari video presenti su questa pagina.
Alcune di queste risorse sono purtroppo in inglese ma sono piene di foto degli artisti analizzati, quindi non avrai bisogno di conoscere la lingua per apprezzarle.
Fotoreporter di guerra famosi: Steve McCurry, il mago del colore
Iniziamo questa panoramica parlando di uno dei fotoreporter più famosi al Mondo, un certo Steve McCurry.
Un fotografo contemporaneo, che con i suoi scatti ha ispirato intere generazioni e che continua ad ammaliare il grande pubblico, grazie al suo sapiente uso del colore.

Il famoso fotoreporter Steve McCurry.
McCurry nasce nel 1950 nella cittadina americana di Philadelphia, la sua vita inizialmente non ruota solo intorno alla fotografia ma è attratto anche dal cinema e dal teatro.
È comunque grazie al suo primo lavoro da fotoreporter per una rivista, che inizia a viaggiare per il Mondo soprattutto in Medio Oriente e India, ed è proprio durante uno dei suoi viaggi in India che riesce a trovare il servizio della vita.
Durante quest'avventura McCurry riesce a oltrepassare il confine tra Pakistan e Aghanistan, proprio all'inizio della guerra tra Russia e Afghanistan.
Grazie all'aiuto di alcuni ribelli e a un abile travestimento, riesce ad effettuare il primo reportage di questo pezzo di storia.
Un reportage di assoluto valore, premiato con il famoso premio fotografico "Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad".
Nel corso della sua carriera ha documentato eventi e culture in tutto il mondo, creando immagini che sono diventate icone della fotografia di reportage.
Il suo lavoro più famoso è probabilmente la foto "Afghan Girl", scattata nel 1984 e pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic nel 1985, la foto ritrae una giovane ragazza afghana in cui colpisce l'intenso sguardo diretto in camera

La ragazza Afgana un'icona di questo fotoreporter di guerra.
La fotografia di reportage di McCurrysi è focalizzata anche sulle estreme condizioni di vita a cui sono sottoposti migranti e rifugiati di guerra, creando immagini che hanno aiutato a creare una coscienza su questi problemi sociali e umanitari.
Ha documentato la vita in: Afghanistan, Pakistan, India,Cambogia, Tailandia e molti altri paesi del sud-est asiatico, creando immagini forti e commoventi.
La sua carriera continua tuttora e le sue fotografie sono esposte in ogni parte del pianeta e il suo volto è spesso presente sulle copertine delle migliori riviste mondiali.


Alcune frasi del famoso fotoreporter di guerra MCcurry
"Io faccio un gran numero di scatti. Sono alla ricerca del momento di passaggio, quello in cui l'immagine rivela una tensione. [... ] Voglio qualcosa che sia il più possibile naturale e reale e autentico.“
"Il mio amore per l'India nasce dal fatto che nel subcontinente convivono religioni diverse, la cultura è antica e al tempo stesso distinta dai paesi limitrofi. A colpirmi, come fotografo, sono gli estremi e soprattutto le persone che vivono in povertà, in villaggi fermi alla metà del secolo scorso. E poi c'è tanta gente che vive per strada, in città moderne. Paesaggi, culture, geografie, persone e cibi tanto diversi da loro ma sempre aperti e ospitali.“
Risorse utili per approfondire questo famoso fotografo
I libri del fotoreporter Steve McCurry
Fotoreporter famosi: Sebastião Salgado
Continuiamo la panoramica sui più grandi fotoreporter con il famoso Sebastião Salgado, un fotografo contemporaneo che non ha certo bisogno di presentazioni.


Il famoso fotoreporter Sebastião Salgado.
Salgado è un fotografo brasiliano nato nel 1944, come molti colleghi inizialmente non si interessa subito alla fotografia.
Dopo aver studiato economia, durante un viaggio in Africa nel 1970 inizia a scoprire la propria vocazione per quest'arte.
Nel 1973 decide di intraprendere la carriera di fotografo e inizia un lungo viaggio per testimoniare le condizioni di vita del terzo mondo.
Salgado si occupa soprattutto di reportage, documentando i cambiamenti climatici, politici ed economici affrontati dall'uomo.
Nel 1975 inizia a lavorare per l'agenzia Gamma, mentre nel 1979 entra nella prestigiosa associazione di fotografi Magnum Photos.
Uno dei grandi lavori di Salgado è senza ombra di dubbio la collezione intitolata "Le mani dell'uomo", un omaggio ai duri lavori manuali a cui molti uomini sparsi per il pianeta sono sottoposti.
Per questo lavoro Salgado ha ricevuto il premio W. Eugene Smith Grant per la fotografia.


Una delle immagini del servizio fotografico "Le mani dell'uomo".
Sebastião Salgado : Genesi
Ma il lavoro sicuramente più importante per questo fotoreporter è il grandissimo progetto intitolato "Genesi".
Un capolavoro che ha rischiato di non vedere la luce, a causa della decisione di Salgado di abbandonare la fotografia.
Questa estrema decisione, era stata presa dal fotografo dopo uno dei suoi servizi sul tremendo genocidio perpetrato in Ruanda agli inizi degli anni '90.
Salgado fu così scosso da quegli eventi che decise di dire basta con la fotografia, per fortuna dopo attente riflessioni ritornò sui suoi passi.


Genesi è un'opera veramente monumentale, frutto di otto anni di lavoro e trenta reportage.
Un viaggio fotografico di più di 200 scatti in tutte le parti del globo, dalla fredda Antartide ai caldi mari caraibici, dall'Alaska ai deserti africani.
Una importantissima testimonianza del nostro Mondo naturale, un ritorno alle origini a quelle parti del pianeta non ancora contaminate dalla attività umana dove la natura regna sovrana.
Il suo stile unico e la sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana e dei problemi sociali lo hanno reso un'icona della fotografia di reportage.
Le sue immagini continuano ad essere un'ispirazione per generazioni di fotografi e a rappresentare un importante contributo alla storia della fotografia di reportage e documentazione sociale.
La sua eredità artistica e la sua influenza sono state riconosciute a livello internazionale e le sue opere sono esposte in molte delle più importanti istituzioni museali del mondo.




Alcune frasi del famoso fotoreporter Salgado
"Chi non ama aspettare, non può diventare fotografo"
"Quando fotografo io respiro la fatica dell’uomo, i suoi ritmi, le sue angosce. Ma anche le sue speranze"
"Le immagini possono risvegliare le coscienze come una premessa necessaria all’avvio di qualche azione. Un’immagine è come un appello a fare qualcosa, non soltanto a sentirsi turbati o indignati. La foto dice: “Basta! Intervenite, agite!”."
Risorse utili per approfondire questo famoso fotografo
I libri di Sebastião Salgado
Robert Capa: il fotoreporter di guerra più famoso al Mondo
Proseguiamo la nostra panoramica sui fotoreporter più famosi della storia, parlando di Robert Capa.


Il famoso fotoreporter di guerra Robert Capa.
Robert Capa pseudonimo di Endre Ernő Friedmann è nato a Budapest nel 1913, rappresenta il fotoreporter di guerra più conosciuto al Mondo.
Nato e cresciuto in un periodo storico molto turbolento, Capa è il fotografo di guerra più "prolifico", i suoi reportage sono la testimonianza di ben 5 grossi conflitti: la seconda guerra sino-giapponese, la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana e la prima guerra d'Indocina.
Questo grande fotoreporter era famoso per il suo coraggio e per l'amore per il brivido, Capa ha rischiato a più riprese la morte pur di riuscire a raccontare la storia.
La sua fotografia è da prima linea, Robert non si allontanava dalla guerra anzi cercava in tutti i modi di fotografare senza barriere o filtri, la sua fotografia doveva essere verità.
Una delle immagini simbolo del coraggio di quest'uomo è intitolata "Il miliziano colpito a morte" scattata durante la guerra civile spagnola.


Questa controversa foto da molti definita un falso, è stata scattata in trincea e Capa racconta di averla scattata un po' alla cieca.
Per non rischiare di essere colpito nel conflitto a fuoco, questo geniale fotografo ha messo la fotocamera sopra la testa in direzione del soldato, il fato ha poi voluto che sia stato ucciso nel momento in cui Capa ha premuto il pulsante di scatto.
Tutte queste accortezze non sono comunque bastate a salvare questo famoso fotoreporter, Capa è morto nel 1954 in Vietnam dilaniato da una mina antiuomo durante uno dei suoi tanti reportage.
Robert Capa lascia un vuoto incolmabile nella storia della fotografia, i suoi scatti hanno scandito momenti importanti della nostra esistenza come lo sbarco in Normandia o la liberazione dell'Italia.
Il suo continuo impegno per quest'arte lo ha portato a inventare l'agenzia fotografica più famosa al Mondo, la Magnum Photos.
Ovviamente insieme agli altri quattro illustri fondatori: Henri Cartier-Bresson, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Wandivert.




Alcune frasi del famoso fotoreporter Robert Capa
“Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita.”
“Il corrispondente di guerra beve di più, ha più ragazze, è meglio pagato, ed ha una maggiore libertà rispetto al soldato, ma in questa fase del gioco, avere la libertà di scegliere il suo posto e di poter essere un codardo senza essere giustiziato, è la sua tortura.”
“Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete abbastanza vicino.”
Risorse utili per approfondire questo fotografo di guerra
I libri di Robert Capa
Fotoreporter famosi: la sensibilità di Werner Bischof
Il quarto fotoreporter famoso di cui ti voglio parlare si chiama Werner Bischof.
Un grande fotografo svizzero nato nel 1916, che purtroppo è deceduto nel 1954 in un incidente automobilistico sulle Ande peruviane.


Il famoso fotoreporter Werner Bischof.
A differenza di molti suoi colleghi, Bischof è subito attratto dal Mondo dell'arte e già a 16 anni è iscritto alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo.
Appena diplomato decide di aprire il suo primo studio fotografico e si dedica prevalentemente alla moda e al mondo pubblicitario.
Nel 1939 decide di arruolarsi nell'esercito svizzero, dove si appassiona di fotografia naturalistica pubblicando degli scatti su alcune riviste locali.
Nel 1945 alla fine della guerra decide di fare un viaggio per l'Europa vistando: Germania, Paesi Bassi e Francia.
È proprio grazie a questo viaggio che la vocazione da fotoreporter comincia a farsi sentire.
La sofferenza e i disastri causati dalla seconda guerra mondiale scuotono il suo animo, fino a cambiare drasticamente il suo stile.
I paesaggi e gli oggetti inanimati soggetti principali dei suoi scatti, vengono lentamente sostituiti da fotografie di vita reale.
In breve tempo Bischof comincia a farsi notare come fotoreporter, lavorando anche per la famosa rivista Life.


I suoi scatti sono uno splendido connubio di realtà e sensibilità, i soggetti preferiti da questo artista sono sicuramente i bambini e gli adolescenti, scelti come simbolo di speranza e di rinascita per il Mondo intero.
Celebri sono i suoi scatti sui sorridenti bambini italiani del dopo guerra.
O le toccanti immagini dei piccoli rifugiati di guerra, costretti a lasciare la propria terra con la paura e la tristezza nel cuore.
Questa sua notorietà e il suo innovativo modo di fotografare, gli valsero l'ingresso nell'agenzia fotografica Magnum Photo nel 1949.
Come loro membro Bischof viaggiò in: India, Giappone, Corea, Cile, Perù.
Purtroppo proprio sulle Ande peruviane perse la vita in un incidente automobilistico, lasciando un grosso vuoto per tutta la fotografia.




Risorse utili per approfondire questo famoso fotografo
I libri di Werner Bischof
- Bischof, Marco (Autore)
Fotografia di reportage con Dorotea Lange
Dorothea Lange è stata una fotografa statunitense nota per le sue grandi foto di reportage degli anni '30.
Nata nel 1895, la sua vita è stata segnata dalla difficoltà economica e dalla sofferenza: figlia di una famiglia di immigrati tedeschi e italiani, a soli sette anni si ammala gravemente di Poliomelite, rimanendo con una zoppia alla gamba destra per tutta la vita.


Ha iniziato la sua carriera a San Francisco negli anni 20, aprendo uno studio come fotografa di matrimoni e di ritratti.
Il 1935 è l'anno della svolta per la fotografia di reportage, fu ingaggiata dalla Farm Security Administration per documentare la vita dei contadini e dei lavoratori rurali durante la Grande Depressione.
Fu in questo periodo che scattò alcune delle sue fotografie più famose, tra cui "Migrant Mother" (1936), che ritrae una madre di nome Florence Owens Thompson con i suoi figli in un campo di migranti.
Questa fotografia è diventata un'icona della sofferenza dei migranti durante la Grande Depressione e un simbolo dell'importanza del lavoro fotografico per documentare le condizioni sociali e politiche.
Nel 1944, Lange ha documentato le condizioni di vita delle donne nelle fabbriche durante la Seconda Guerra Mondiale e ha fotografato la costruzione della diga di Shasta.
Lange ha continuato a lavorare fino alla fine della sua vita, documentando anche i campi di internamento per i giapponesi-americani durante la Seconda Guerra Mondiale.


Henri Cartier-Bresson un maestro del reportage fotografico
Henri Cartier-Bresson è stato uno dei più grandi fotografi di reportage del XX secolo.
Nato in Francia nel 1908, ha iniziato a fotografare durante gli anni 20 -30 e si è rapidamente distinto per il suo stile unico e la sua abilità nel catturare l'essenza della vita quotidiana.
Uno stile influenzato dal movimento fotografico francese del Surrealismo e dalla sua formazione artistica adolescenziale, Bresson ha utilizzato spesso un approccio spontaneo quasi impulsivo per catturare i soggetti dei suoi scatti.
La sua carriera è stata caratterizzata da un'estrema versatilità e da una grande curiosità per il mondo che lo circondava.
Ha documentato eventi di grande importanza storica come la guerra civile spagnola e la seconda guerra mondiale ma ha anche dedicato molto tempo a fotografare la vita quotidiana in Francia e in altri paesi.
La sua opera più famosa è "The Decisive Moment" (1952), un libro che riunisce le sue fotografie più iconiche e che ha influenzato generazioni di fotografi.


Il maesatro della fotografia di reportage Henri Cartier Bresson
Durante la seconda Guerra mondiale fu anche catturato dai nazisti nel 1940 perché parte della resistenza francese e trascorse tre anni in un campo di prigionia.
Riuscì a scappare nel 1943 dopo due tentativi di fuga falliti, tornò successivamente in Germania per immortalare la liberazione di prigionieri e deportati.
Cartier-Bresson ha anche fatto parte dell'agenzia fotografica Magnum Photos, fondata nel 1947 insieme a fotografi come Robert Capa e David "Chim" Seymour.
La sua carriera si è conclusa nel 1975, ma le sue immagini continuano ad essere un'ispirazione per generazioni di fotografi e a rappresentare un importante contributo alla storia della fotografia di reportage.
Morì nel 2004 all'età di 95 anni.


Alcune frasi del famoso fotoreporter Bresson
“Per me la macchina fotografica è un quaderno di schizzi, uno strumento di intuizione e spontaneità”.
"Soprattutto desideravo cogliere l'intera essenza, nei confini di una singola fotografia, di una situazione che stava per svolgersi davanti ai miei occhi".
“La memoria è molto importante, il ricordo di ogni foto scattata, che scorre alla stessa velocità dell'evento. Durante il lavoro devi essere sicuro di non aver lasciato nessun buco, di aver catturato tutto, perché dopo sarà troppo tardi”.
"I fotografi si occupano di cose che svaniscono continuamente e quando sono svanite non c'è nessun espediente sulla terra che possa farle tornare di nuovo."


I libri di Henri Cartier-Bresson
- Regalo per i tuoi cari
- Per ogni occasione come Natale
- Divertimento assicurato
- Design creativo
- Cartier-Bresson, Henri (Autore)
Fotoreporter famosi: Ernst Hass e il suo inconfondibile stile
Proseguiamo la nostra panoramica con un grande fotoreporter del recente passato, Ernst Hass, l'ennesimo fotografo segnato dal secondo conflitto mondiale.


Il famoso fotoreporter Ernst Hass.
Dopo aver abbandonato gli studi di medicina perché ebreo, Hass si arruola nell'esercito e solo dopo la fine della seconda guerra mondiale inizia a lavorare come fotografo.
I suoi scatti dei prigionieri di guerra in Austria rappresentano il primo vero servizio di questo fotografo, che gli valsero un contratto con la nota rivista Life.
Questo fotoreporter è famoso principalmente per il suo innovativo uso del colore, un concetto non ancora sviluppato a metà del '900.
Basti pensare che il primo reportage a colori della storia pubblicato su una rivista è proprio il suo, si tratta di 24 pagine di scatti sulla città di New York, pubblicati sempre sulla rivista Life.
Il suo stile è inconfondibile, caratterizzato da fotografie con forti contrasti cromatici e mosso creativo creato a regola d'arte.
Durante la sua carriera fotografica ha viaggiato in quasi tutto il mondo, realizzando reportage per riviste internazionali del calibro di Life e Vogue, giusto per citarne alcune.
Haas ha avuto anche l'onore di essere eletto presidente dell'associazione fotografica Magnum photo nel 1959.


Risorse utili per approfondire questo famoso fotografo


I libri di foto reportage di Ernst Hass
- Regalo per i tuoi cari
- Per ogni occasione come Natale
- Divertimento assicurato
- Design creativo
- Haas, Ernst (Autore)
- Hughes, Jim (Autore)
Eve Arnold: la prima donna fotoreporter
Concludiamo questa rassegna sui migliori fotoreporter della storia con Eve Arnold, una delle più grandi fotografe del '900 e la prima donna ad entrare nella storica agenza fotografica Magnum Photos.
Un’agenzia di solito riservata solo ai grandi fotografi uomini, come Henri Cartier Bresson o Werner Bischof.
Ha iniziato la sua carriera nei primi anni cinquanta e ha continuato a lavorare fino agli ultimi anni della sua vita, collaborando con diverse riviste di fama mondiale come: "Life", "Look" e "The Observer".


La famosa fotoreporter Eve Arnold.
Il suo nome è legato soprattutto ai ritratti di personaggi famosi come: Marilyn Monroe, Joan Crawford, Liz Taylor, Indira Gandhi o Malcolm X.
Una delle sue opere più famose è la serie di ritratti dell'attrice Marilyn Monroe, scattati durante le riprese del film "The Misfits" nel 1960. Questi ritratti mostrano un lato più vulnerabile e umano dell'icona Hollywoodiana e sono considerati tra i migliori ritratti di Monroe mai realizzati.
Una delle caratteristiche distintive del suo lavoro era infatti la sua capacità di catturare immagini intime e personali dei suoi soggetti, spesso riuscendo a ottenere accesso a momenti privati e a creare un legame di fiducia con le persone che fotografava.
Ma quest'artista nel corso della sua vita ha spaziato tra diversi generi fotografici, affermandosi soprattutto come documentarista e ritrattista.


Ritratto di Malcom x fatto dalla grande fotoreporter Eve Arnold.
Nel 1952 realizza uno dei reportage più importanti della sua carriera: “A baby’s first five minutes”, dove racconta i primi cinque minuti di vita dei piccoli nati al Mother Hospital di Port Jefferson.
Agli inizi degli anni '70 il suo spirito da fotoreporter la porta a realizzare il grande documentario “Dietro al velo” una toccante testimonianza delle condizioni delle donne nel lontano Medio Oriente.
Un servizio dove testimonia ancora una volta la grande importanza della sensibilità femminile nella fotografia di reportage.
Famosi anche i grandi reportage fatti in Cina e Mongolia per i quali ottenne numerosi riconoscimenti internazionali, per esempio nel 2001 ha ricevuto il premio Lifetime Achievement dalla International Center of Photography.


Risorse utili per approfondire questa famosa fotografa
I migliori fotoreporter della storia: conclusioni
Con questo ultimo paragrafo si chiude il nostro consueto appuntamento settimanale, nell'articolo di oggi abbiamo parlato di alcuni fotoreporter famosi da cui trarre ispirazione per i tuoi scatti.
I fotografi di reportage rappresentano una parte essenziale della storia della fotografia, le loro immagini hanno mostrato il mondo attraverso una prospettiva unica e ci hanno permesso di vedere cose che altrimenti sarebbero rimaste nascoste.
I nomi menzionati in questo articolo sono solo alcuni esempi di grandi fotografi che hanno lasciato un segno duraturo nella storia della fotografia di reportage
Il loro lavoro ci ha insegnato l'importanza di documentare la vita e i problemi del mondo in cui viviamo, ispirandoci a continuare questa missione.
Spero che questa serie di approfondimenti sui migliori fotografi della storia siano di tuo gusto e che soprattutto arricchiscano il tuo sapere fotografico.
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